Tutte le cose furono create da Diana: i grandi spiriti delle stelle,, gli uomini nel loro tempo e luogo, i giganti che vennero prima di essi e i nani che abitavano nelle caverne e che una volta al mese le rendono omaggio con offerte di dolci.
E c'era un a volta un giovane che era povero e senza famiglia, e tuttavia era buono.
Una notte egli scendeva in un luogo meraviglioso, seppure solitario, quando vide una miriade di minuscole fate che danzavano alla luce della luna, con i corpi risplendenti di candore.
- Piccole fate,- disse il giovane - quanto sarei felice se anch'io, come voi, fossi libero dai bisogni, se come voi non necessitassi si sostentamento! Ma ditemi, chi siete?-
- Siamo raggi di Luna, figlie di Diana - replicò una di esse, e aggiunse:
"Siam figlie della Luna,
fatte di pura luce;
Quando la Luna spande
uno dei suoi raggi
ecco che esso assume
le fattezze di una fata."
E tu sei uno di noi poiché fosti generato quando la Luna, nostra madre Diana, era piena. Si, tu ci sei fratello, sei a noi affine, membro della nostra razza. E se sei povero e affamato... e vorresti ottenere del denaro, ricordati allora della Luna, o Diana, che ti è madrina; e ripeti queste parole:
" Luna, mia bella Luna!
Fra ogni altra stella
tu che sei la più bella
portami la buona fortuna!"
E poi, quando avrai denaro nelle tasche, potrai vederlo raddoppiare. Poichè i bambini che nascono di Luna piena sono figli e figlie della Luna, specialmente se son nati di domenica o con l'alta marea.
"Alta marea, Luna piena, sai,
Un grand'uomo di sicuro tu sarai!"
E così il giovane, che desiderava far denaro, si mise in commercio e ogni mese raddoppiava quanto in suo possesso. Ma poi avvenne che dopo un po', un certo mese, non riuscì a concludere affari. Così, la notte, chiese alla Luna:
"Luna, mia Luna bella,
Ch'io amo più d'ogni altra stella,
dimmi perché è accaduto che nulla ho guadagnato?"
Al che gli apparve un piccolo elfo luminoso che disse:
"Mai ti devi aspettare
di riuscire ad arricchire
se ben non pensi a lavorare!"
Poi aggiunse:
"Io ti darņ, mio caro,
soltanto aiuto e non denaro!"
Allora il giovane capì che la Luna, come il Dio e la Fortuna, aiutano coloro che si aiutano:
"Come l'appetito vien mangiando
così il guadagno viene
lavorando e risparmiando"
Esser nati di Luna piena significa avere una mente illuminata, e l'altra marea simboleggia un intelletto esaltato e capacità inventiva. Non è sufficiente, per restare a galla, una barca chiamata fortuna:
"Bisogna anche lavorare
per farla ben viaggiare.
E ben faremo e ben diremo;
Mal procedere la barca senza remo!"
E, come si dice:
"La fortuna prende e dà
ed ognuno se ne sta.
Qualche volta dà agli oziosi
ma più spesso ai laboriosi!"